Comunichiamo ciò che vogliamo o l’esatto contrario?

Organizzatori di eventi, congressi, meeting…. Di qualunque cosa ci occupiamo siamo sempre in contatto con altri individui, con i quali dobbiamo interagire e farci comprendere.
Siamo sicuri di farlo al meglio?
La maggior parte delle persone  pensa che la comunicazione interpersonale sia fatta di sole parole.
Sbagliato!

Le parole rappresentano solo il 7 % del nostro messaggio.
E il resto da cosa è composto?
Tono della voce, postura, orientamento del corpo, atteggiamenti del volto. Questa è la comunicazione paraverbale e non verbale che veicola il nostro messaggio per il 93 %.
Tutto ciò concorre a trasmettere le nostre parole rafforzandole o negandole, attenzione quindi a gesti, postura e tono di voce, potrebbero portarci nella direzione opposta rispetto all’obiettivo.
Ecco alcuni esempi:
La stretta di mano è il nostro biglietto da visita, evitiamo di essere  molli o di stritolare le dita dell’interlocutore. Nel primo caso sembreremmo inconsistenti, inaffidabili, nel secondo che vogliamo dominarlo.

Il contatto visivo è molto importante per creare una relazione, per dimostrare che siamo interessati, attenti e coinvolti. Ma gli occhi dicono anche altro, ad esempio lo sguardo rivolto in alto a destra significa: “costruzione di immagini”, se questo avviene quando rispondiamo ad una domanda significa che la riposta non è sincera!
Le braccia conserte sono segno evidente di chiusura come se non volessimo ascoltare l’altro. Una testa alta fa sembrare fieri e senza timore di chi si ha di fronte o di ciò che si dice. Nascondere le mani dietro la schiena o sotto il tavolo significa che non vogliamo esporci completamente.

Il gesto di spolverare con le mani il proprio corpo o la scrivania comunica il non volersi far carico delle tematiche  di cui discutiamo. Grattarsi il capo significa considerare l’argomento un problema da risolvere. Portare un dito alle labbra indica coinvolgimento emotivo verso l’interlocutore o la tematica trattata, stiamo centrando l’obiettivo!

In conclusione quando ci troviamo difronte al  nostro interlocutore, ricordiamoci sempre che ciò che gli stiamo dicendo è solo la minima parte di ciò che vogliamo trasmettere. Facciamo attenzione all’atteggiamento se vogliamo creare uno stato di empatia che ci porterà a dare vita a relazioni più solide e durature.
E… perché non ricordare tutto questo quando dialoghiamo col nostro partner, potremmo evitarci qualche litigio?